Il dolore è un Maestro di Vita, che ti insegna a viaggiare!
Ognuno di noi, nel corso della vita, vive l’esperienza di un lutto. La perdita irreversibile di una persona, di un animale, o di una cosa, comporta una profonda ferita, che spesso sembra incurabile, irreparabile, ma in fondo non è così!
Il dolore, che accompagna la perdita, non è mai facile da affrontare, ma neanche impossibile.
È un passaggio, da cui nessuno è esente, fa parte della vita! L’importante è capire che il lutto è un percorso naturale che deve essere vissuto fino in fondo, se si vuole tornare a vivere. Dopo la morte c’è sempre una rinascita.
La perdita comporta sicuramente dolore, sofferenza e disorientamento. La persona che soffre ha bisogno di riorganizzare tutta la sua esistenza, con la consapevolezza di non poter più rivedere la persona amata; ha bisogno di trovare nuovi obiettivi, di cercare nuovi stimoli, indipendentemente da tutto quello che è successo.
Ciò che salva dalla sofferenza è il ricordo, ossia quel dolce pensiero che viene custodito nella propria vita interiore, in modo consapevole e sereno.
L’elaborazione del lutto è l’unico passaggio possibile per ricominciare. Evitarlo, vuol dire rimanere bloccati in un passato, che non potrà mai più essere rivissuto. Ogni istante è unico!
La parola “lutto” in latino vuol dire “pianto”, si riferisce al sentimento di profondo dolore che segue la perdita reale di una persona cara.
È l’insieme dei comportamenti, delle sensazioni e dei rituali, che accompagnano la morte; sono l’ancora di salvezza per esprimere ed esternare la sofferenza interiore, il vuoto che logora l’anima.
Oggi, il termine lutto viene esteso a qualsiasi esperienza che comporti una perdita: di un animale, di un lavoro, di un oggetto, di una condizione, di una casa, di un divorzio, ecc.
Per affrontare il tema dell’elaborazione del lutto, però, è necessario considerare anche il concetto di morte. Molte persone evitano di affrontare questo argomento, perché non lo accettano: la morte viene vista come un qualcosa di negativo che è meglio evitare, piuttosto che affrontare. Questo comportamento però non è sano.
Sarebbe meglio considerare la morte, non come la fine di una vita, ma come parte integrante della vita. Senza la morte non ci sarebbe la vita. Tutto ha un inizio ed una fine: il giorno, la notte, le stagioni, la vita di una pianta, gli animali, l’uomo.
Tutto passa, tutto scorre, tutto si rinnova.
Se proviamo a considerare la morte sotto questa accezione, diventa più facile affrontare l’esperienza del lutto, considerandolo come un percorso naturale e non patologico.
Come diceva Freud, “il tempo del lutto aiuta il soggetto a trasformare l’assenza esterna in presenza interna”.
L’elaborazione può durare dai 6 mesi ai 2 anni, dipende dalla concomitanza di alcuni fattori: psicologici, sociali, sentimentali, individuali, familiari e culturali.
Di solito le fasi si presentano in quest’ordine, ma può accadere, anche, che alcune di esse non vengano mai vissute. Le fasi variano da persona a persona, non sono uguali per tutti. Molto dipende dall’individualità della persona e dalla vulnerabilità delle sue risorse.
L’obiettivo principale del percorso di elaborazione è quello di trovare uno spazio, nella propria vita interiore, dove custodire il ricordo della persona cara.
In questo processo possono verificarsi alcuni sintomi, che si manifestano su vari livelli:
Nel processo di elaborazione del lutto intervengono anche determinati fattori psicologici. Avere la possibilità di esprimere il proprio dolore e trovare il coraggio di condividerlo, è una grande opportunità, che la persona decide di darsi per tornare a vivere.
Quando una persona non riesce, da sola, a superare questo momento, così drammatico, e rimane intrappolata o bloccata in una condizione di lutto patologico, è bene riconoscerne i segnali e chiedere aiuto. Si tratta del cosiddetto lutto irrisolto.
In questi casi avere accanto un bravo psicologo o psicoterapeuta in grado di accompagnare e sostenere la persona lungo il percorso di dolore, potrebbe essere la più grande ancora di salvezza.
L’obiettivo è quello di elaborare la perdita della persona cara, per poter tornare a vivere in modo sereno.
Detto così potrebbe sembrare superficiale, ma in realtà è proprio questa la vita:
Andare avanti, nonostante tutto, guardandosi indietro con un dolce sorriso!
Dr.ssa Paola Maggi
Psicologo Psicotereapeuta Pavia
Dott.ssa Paola Maggi - Psicologa Psicoterapeuta Pavia
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