Depressione

Patologie

DEPRESSIONE: un’epidemia in espansione!

Secondo i dati raccolti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nel 2017, risulta che più di 300 milioni di persone (ossia circa il 4% della popolazione a livello mondiale), soffra di depressione.

Il dato più preoccupante riguarda il confronto con le statistiche degli anni precedenti: dal 2005 ad oggi, c’è stato un aumento di circa il 19%.

Stando a queste percentuali, nel 2020 la depressione sarà una delle malattie più diffuse a livello mondiale.

Che cos’è realmente la depressione?

A tutti capita, almeno una volta, di sentirsi particolarmente malinconici ed insoddisfatti della propria vita; ma questo, però, non vuol dire essere depressi.

La depressione, quella vera, che ritroviamo nei manuali di medicina e di psicologia è una patologia seria, complessa, da non sottovalutare, per il benessere della persona. Si tratta di un disturbo dell’umore progressivo che può diventare anche cronico, se non adeguatamente trattato.

La depressione comporta alcuni sintomi inequivocabili e riconoscibili da uno specialista del settore. Il paziente depresso avverte e manifesta:

  • una tristezza profonda;
  • stati ansiogeni incontrollati;
  • attacchi di panico;
  • perdita totale di interesse e di piacere (anedonia);
  • ingiustificati sensi di colpa;
  • bassa autostima;
  • disturbi del sonno;
  • disturbi dell’alimentazione;
  • lieve perdita di memoria;
  • astenia;
  • scarsa capacità di concentrazione.

Tutti questi disturbi, in chi soffre di depressione, durano da diverso tempo ed alterano notevolmente le attività quotidiane e la qualità di vita della persona.

Se volessimo sintetizzare, con una sola parola, tutti i sintomi depressivi, attraverso cui si manifesta la patologia, potremmo definirla come una perdita di più cose: energia, sonno, appetito, salute, gioia di vivere, serenità, ecc.

La depressione impoverisce, spoglia l’anima dal conforto e dalla protezione, spingendola verso il basso, come dice la parola stessa de-primere, portare giù.

Da cosa scaturisce questa patologia?

La depressione può essere la conseguenza patologica di più fattori.

Ad oggi, ancora non sono del tutto chiare le effettive cause della depressione, ogni caso rappresenta un episodio a sé, unico e diverso dagli altri.

La medicina tradizionale tende a dare una spiegazione di natura organica, secondo cui le cause principali dovrebbero essere ricercate nel funzionamento biochimico del cervello. Logicamente non è possibile sottovalutare anche altri fattori, come quelli sociali, ambientali e psicologici (una malattia grave, una perdita, un divorzio, un licenziamento, un problema serio a lavoro, una gravidanza non voluta, ecc.), che possono essere chiare concause di questa patologia.

La cosa certa è che dalla depressione si può guarire, l’importante è affidarsi ad uno psicoterapeuta abilitato e specializzato nel trattamento del disturbo. Esistono diversi tipi di percorsi psicoterapeutici, tutti molto validi ed utili per ritrovare il proprio equilibrio ed il proprio benessere. Ogni paziente ha la possibilità di scegliere quello più appropriato, in base alle proprie esigenze e alla propria condizione depressiva.

A volte il soggetto riesce in modo autonomo a ritrovare la strada giusta da seguire, prendendo coscienza della propria condizione psicologica. In altri casi, invece, non è possibile uscire da soli dalla crisi depressiva, specie se di natura endogena: in questi casi è determinante il supporto di uno psicoterapeuta. Questo passaggio risulta prezioso, soprattutto, quando lo stato depressivo si trascina da troppo tempo e la persona manifesta serie intenzioni autolesionistiche.

La depressione è il buio ed il silenzio dove si perde la nostra anima, ma anche il punto di partenza per tornare a vedere la luce!

Le 4 fasi della depressione

La patologia depressiva può essere suddivisa in 4 fasi di sviluppo che sono:

  • La Perdita: inizialmente il paziente depresso esprime una reazione psicosomatica alla perdita di qualcosa o di qualcuno che per lui erano indispensabili per stare bene, come ad esempio una persona cara, un lavoro, la salute, una condizione positiva, ecc. La sensazione avvertita in questa prima fase iniziale è quella di un totale disorientamento nei confronti della realtà. Il paziente inizia a manifestare totale disinteresse per le proprie azioni quotidiane, paura ad uscire, oppure a ricordare quella cosa o quella persona che in sostanza risultano ormai perse.
  • Crisi: il paziente prende coscienza del fatto che nulla sarà purtroppo come prima. La fase della crisi spezza quello che, prima, era un equilibrio stabile, spingendo la persona depressa a fermarsi bruscamente su una strada che non conosce, ad affrontare i suoi fantasmi interiori, per ritrovare l’uscita dal tunnel del silenzio.
  • Trasformazione: è il momento di cambiare! Dopo la crisi il cervello arriva ad un punto in cui si riattiva ed esce dalla fase di stand-by, per ritrovare il giusto equilibrio. Questa è la fase del cambiamento radicale. Il consiglio è non bloccare ciò che si sente, ma lasciarlo fluire liberamente per imparare ad accettarlo.
  • Rinascita: Da questa fase, il paziente, grazie alle proprie potenzialità interiori, fino a quel momento sconosciute, rinasce a nuova vita, diventando nuovamente padrone di sé stesso e della propria vita.

La depressione non deve essere vista solo come una condizione negativa e traumatica che l’essere umano si ritrova a vivere, ma anche come un’opportunità valida che permette di riconnetterci con le radici più profonde della nostra anima.

Il basso verso cui la persona sprofonda, non è il baratro, ma il luogo dove la nostra anima si rinchiude, per iniziare il processo di metamorfosi.

Alcune persone sono più a rischio di depressione

La predisposizione a scivolare nella depressione varia da paziente a paziente, molto dipende dal carattere e dalla sensibilità interiore che ognuno ha.

La depressione può colpire indistintamente tutti, uomini e donne, adulti e bambini, soggetti estroversi oppure timidi. Questo accade perché, non è solo l’aspetto negativo del carattere a predisporre una persona alla depressione, ma anche i punti di forza che uno possiede, che poi in realtà sono gli aspetti più difficili da piegare e modificare.

Esistono alcune caratteristiche mentali che è bene non sottovalutare. Queste permettono di contraddistinguere le persone che sono più predisposte a sviluppare la patologia, rispetto ad altre, come ad esempio:

  • Legarsi in modo morboso a cose ed a persone: è un modo per costruire certezze intorno a sé. L’affezione esagerata non è altro che una profonda paura di essere abbandonati.
  • Mostrare il contrario di ciò che si avverte: una condizione che porta a sopprimere la propria natura e le proprie emozioni. La persona si mostra all’esterno diversamente da come è in realtà, il più delle volte per farsi accettare o gratificare.
  • Eccessiva mancanza di autostima: la persona incline alla depressione non si piace, si sente frustrata, non accetta i propri limiti. Generalmente tende a chiudersi in sé stessa, fingendo, allo stesso tempo, di essere in perfetta sintonia con il mondo che la circonda.
  • Essere iperattivi: l’essere sempre alla ricerca di novità, di impegni indica una persona con un profondo vuoto interiore, a volte incolmabile. Questa spasmodica ricerca di qualcosa che non c’è, non è altro che una fuga per non cadere in depressione. La persona vive tutto, ma senza coinvolgimento, perché teme le sue stesse fragilità.

Si può guarire realmente dalla depressione?

La risposta è SI!

La prima chiave della guarigione è semplicemente dentro ciascuno di noi e di questo dobbiamo esserne certi, se vogliamo tornare a vedere la luce.

Dobbiamo imparare ad amarci, a prenderci cura di noi stessi, se vogliamo vedere le cose in modo diverso.

La depressione, in fondo, ci insegna proprio questo: guarire vuol dire far sì che la trasformazione avvenga in modo naturale e spontaneo.

È necessario attraversare la notte per rivedere l’alba.

Ognuno di noi, nel suo piccolo, può iniziare, anche da solo, ad avere maggiore rispetto per sé stesso, bastano veramente pochissimi gesti, semplici, al giorno:

  • Iniziamo a ritagliarci un po' di tempo, bastano anche pochi minuti, per stare a contatto con la natura, con il verde, con l’acqua, con tutto ciò che ci fa sentire liberi di essere;
  • Tutte le volte che ci sentiamo imprigionati ed abbiamo voglia di scappare da una situazione che ci deprime, è bene non sottovalutare i segnali che il corpo ci rimanda: ascoltiamoci!
  • Iniziamo a cercare il senso delle cose e non il perché;
  • Troviamo una valvola di sfogo che ci faccia stare bene;
  • Accettiamo la possibilità di cambiare noi sé stessi.

A volte è necessario “inciampare” per tornare a camminare sulla strada giusta!

Mi occupo di

Percorsi psicologici individuali:
  • Autostima
  • Ansia – Attacchi di panico
  • Fobie
  • Disturbi alimentari
  • Disturbi sessuali
  • Disturbi dissociativi
  • Disturbi post-traumatici
  • Disturbi psicosomatici
  • Dipendenze
  • Lutti complessi
  • Psiconcologia
Per le coppie
Rivolti all'infanzia e all'adolescenza
  • Disturbi alimentari
  • Disturbi della condotta
  • Disturbi d'ansia
  • Lutti ed eventi traumatici

Dott.ssa Paola Maggi - Psicologa Psicoterapeuta Pavia

Via Franchi, 15, Pavia / Via C. Golgi, 14, Pavia / Via Pirandello, 2, Casteggio (PV) / P.le Europa, 6, ClastMed, Garlasco / Via Matteotti, 18, San Giorgio Clinic, Voghera
pl.maggi@libero.it

Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia n 03/9552
Declino responsabilità | Privacy | Cookie Policy | Codice deontologico

AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non devono essere intese come sostitutive del parere clinico del medico, pertanto non vanno utilizzate
come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via e-mail vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento.
La visita tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.


© 2018. «Powered by Psicologi Italia». E' severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.